Stefano Bicocchi, in arte Vito, è uno dei comici più noti d’Italia. Tutti conoscono le maschere che ha indossato in teatro, televisione e al cinema, ma nessuno sa che ne indossa una ogni giorno con cui tiene nascosta agli altri la sua vera natura. Vito, infatti, ha la mente strutturata come quella di un criminale ed è per questo che la Polizia di Bologna da anni si affida in segreto al suo aiuto per risolvere i casi più complicati. Non sanno, però, che il lato oscuro del comico è difficile da tenere a bada e che smania per prendere il controllo.
È Veronica Burroni, ispettrice appena trasferitasi a Bologna, la prima a sondare davvero l’anima di Vito, quando decide di chiedergli aiuto per una serie di casi che nessuno oltre a lei crede siano collegati. Diversi luoghi simbolo della cultura culinaria bolognese sono stati teatro di intossicazioni alimentari e Veronica pensa che siano frutto di un piano terroristico. La sua teoria viene accettata quando ormai è troppo tardi e le intossicazioni sono diventate veri e propri avvelenamenti. La capitale mondiale del cibo entra in crisi e i suoi cittadini sono nel panico. È in questo scenario che il terrorista inseguito da Veronica acquisisce anche un nome: l’Avvelenatore.
Buono da morire è il cibo che avvelena i bolognesi. Buono da morire è come appare Vito agli occhi di tutti. Buono da morire è il primo capitolo di una serie di romanzi dedicati alle indagini di Vito e Veronica e alla loro caccia all’ Avvelenatore.